VISIONARI, IGNORANTI, FALSI E CRIMINALI (Pubblicato sul mensile “Il Lavoro Fascista” – Giugno 2020

Anche questo mese traggo spunto da uno scritto del Camerata Andrea Chessa per scrivere il mio articolo.

L’occasione è il commento che vedete pubblicato qui http://chessaandrea.blogspot.com/2020/06/sallusti-scriva-pure-i-suoi-articoli.html  ai veri e propri deliri del “destronzo” Alessandro Sallusti, che riesce ad intravedere gli immancabili “nazisti” anche in squallidi fatti di cronaca, come quello del folle che uccide i suoi due figli gemelli per dispetto alla moglie.

Ora, come ha già ricordato Chessa, se Sallusti conoscesse la Storia, non si permetterebbe di giudicare chi si è sentito costretto ad uccidere se stesso, i figli e persino il cane, per evitargli di finire nelle mani dei più grandi criminali della Storia, ovvero i comunisti sovietici di Stalin, che ancora tanti nostalgici tifosi in Europa continuano a rimpiangere.

Sallusti

Giusto per fare un piccolo promemoria all’idiota del “Giornale”, basterebbe questo articolo che ormai ha quasi 30 anni, uscito su un giornale che difficilmente si può accomunare a revisionisti e/o Fascisti e nazisti:

https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/02/25/centomila-figli-della-violenza.html

“(…) Ci sono stati villaggi della Prussia orientale, prima occupati dai tedeschi, poi presi dai russi, e dopo ancora riconquistati dai tedeschi: i tedeschi, a scopi propagandistici, hanno fotografato le donne stuprate e uccise dai russi: ci sono moltissimi documenti fotografici in questo senso. Esistono, in proposito, immagini ben più agghiaccianti di quelle che ho mostrato: non ce la facevo a guardarle… I russi hanno anche crocifisso le donne, inchiodate alle porte delle loro case (…)”

Quindi, il “destronzo” amico e complice dei giudei che finanziano il suo “giornale”, ignorando volutamente quanto è apprendibile da chiunque voglia farlo, si mette a blaterare di criminali nazisti, ben guardandosi dal fare simili paragoni a proposito di quei comunisti che i “destronzi” fingono di avversare, salvo quando si tratta di parlare di seconda guerra mondiale, di Fascisti e di Nazisti…

Sarà forse un modo per fare dimenticare all’opinione pubblica che anche un uomo di merda come lui possa avere avuto un nonno degno da ricordare?

Nato nel 1957, Sallusti è nipote di Biagio Sallusti, tenente colonnello del Regio Esercito che dopo l’armistizio aveva aderito alla Repubblica Sociale Italiana e che fu giustiziato dai partigiani per aver presieduto il Tribunale speciale che aveva condannato alla fucilazione il partigiano Giancarlo Puecher Passavalli

https://it.wikipedia.org/wiki/Alessandro_Sallusti

Da notare il sofisma di Wikipedia: il nonno di Sallusti fu giustiziato, non assassinato, o trucidato…

Certe terminologie gli infami le utilizzano solo quando si parla di morti causati dal Fascismo e/o dal “Nazismo”!

Tornando all’argomento principale, ci sarebbe da chiedersi come mai, quando un sedicente intellettuale vuole parlare di crimini orrendi, non citi mai i comunisti, i sovietici, Stalin, Mao…

Eppure, anche in questi casi la ricerca non è difficile, e la personalità di certi criminali (veri) della Storia non è certo un mistero:

(…) L’atteggiamento delle autorità russe è perfettamente esemplificato dalla risposta che venne data a un leader jugoslavo che si lamentava di come i soldati russi avessero violentato alcune donne nonostante il suo paese fosse alleato dell’Unione Sovietica. Stalin gli rispose: «Hai idea di che cosa complicata sia la mente umana? Bene, immagina un uomo che ha combattuto da Stalingrado a Belgrado attraversando oltre mille chilometri della sua terra devastata, cosparsa dei corpi dei compagni e dei suoi familiari più cari. Come può un uomo del genere comportarsi in maniera normale? E che cosa c’è di così terribile nel divertirsi con una donna dopo tutti questi orrori? La cosa che conta è combattere la Germania. Tutto il resto non è importante»

https://www.ilpost.it/2015/05/04/stupri-germania/

Volendo continuare il gioco schifoso che tanto piace a Sallusti, vediamo quanto amore dimostrò il criminale Stalin non solo nei confronti degli altri, ma anche e soprattutto nei confronti dei suoi familiari:

“Una moglie suicida, un figlio non amato fucilato dai tedeschi e uno morto alcolizzato dopo anni in prigione, una figlia fuggita negli Usa che lo ha sempre odiato. Ritratto della famiglia di uno degli uomini più potenti e discussi della storia russa”.

Capito che razza di uomo viene ancora oggi considerato da molti come un eroe?

E riguardo alla differenza di civiltà fra comunisti e nazionalsocialisti, è interessante notare questo:

“Il figlio avuto da Kato, Jakov, non godette invece dello stesso amore. Portato a Mosca nel 1921, indispettiva sempre il padre, che lo considerava debole, e i due bisticciavano continuamente. Nel 1925 disse di volersi sposare, ma il padre glielo proibì. Jakov cercò il suicidio, sparandosi, ma fallì. Stalin, a quanto si racconta, lo derise crudelmente: “È incapace persino di sparare diritto”.

Ma dopo questo episodio, lasciò Jakov più libero di vivere la sua vita. Quando l’Unione Sovietica entrò in guerra, dopo essere stata attaccata dai tedeschi nel 1941, Jakov, ufficiale di artiglieria, si arruolò nell’Armata rossa (con il vero cognome di suo padre, Dzhugashvili) e fu catturato dopo un mese. Si rifiutò di collaborare con i tedeschi.

Fu ucciso nel 1943, mentre cercava di sfuggire a una guardia nel campo di concentramento di Sachsenhausen. Gli storici non sono concordi: per alcuni si trattò di un tentativo di fuga, per altri di un disperato suicidio. Non è neppure chiaro se Stalin si addolorasse per la fine del figlio poco amato.”

https://it.rbth.com/storia/79609-lombra-di-stalin

Quindi, mentre i barbari sovietici stupravano, torturavano, inchiodavano alle porte le prigioniere, i biechi nazisti non torsero un capello al figlio del capo di quella lurida banda di assassini, uccidendolo solo dopo due anni di prigionia, a causa di un tentativo di fuga.

Eppure loro sono considerati i buoni, persino da quelli come Sallusti, cioè i “destronzi” che fingono di avversarli.

Credo che parlare di questa specie di “uomo” sia abbastanza squallido, quindi vengo al vero motivo per cui scrivo questo articolo: evidenziare la patologia mentale di quanti, sulla falsariga di Sallusti, gettano sempre la colpa di qualsiasi cosa sui “nazisti”.

Proprio in questo periodo dominato dal finto virus, spuntano ogni giorno sui social, sui giornali, in TV, fior di dementi che intravedono paragoni fra i fatti attuali ed il “nazismo”; e la cosa più stomachevole è che persino quelli che vantano una certa vicinanza al Fascismo, si mostrino in realtà prigionieri di stereotipi e falsità storiche.

Chi di voi non ha mai letto commenti di sedicenti Fascisti che, a proposito delle tante porcate fatte da questo Governo, sbottano con frasi del tipo: “Questo è il vero Fascismo”? Fior di idioti ignoranti che da un lato si fingono Fascisti, e dall’altro usano il termine Fascismo come sinonimo di brutalità, prepotenza, sopruso…

FreudPeggio ancora quando si tratta del termine “nazismo”, che in realtà non esiste ed è stato inventato dopo la guerra non come abbreviazione, ma come dispregiativo.

Fateci caso; sui social sono nati vari gruppuscolo di infiltrati ebrei che si propongono di combattere il “nazismo” delle case farmaceutiche che spingono per un vaccino, o il “nazismo” del Governo che limita le libertà costituzionali, per non parlare del “nazicovid” e di tutte le altre demenzialità inventate da certi cialtroni. Uno dei gruppi più attivi di anti “nazisti” si evidenzia perché i suoi membri contrassegnano i loro profili social con una “W”, ovvero l’iniziale che vedete stampata sulla porta di ogni cesso. Se incontrate questi infiltrati, bloccateli all’istante e lasciate che si frequentino fra cessi giudei ed antinazisti!

Ora, quello che mi pare chiaro oltre ogni dubbio, è che in Italia ci siano al governo i peggiori sinistri di tutta la Storia; si va dal famoso ex PCI, che pomposamente si fa chiamare “Democratico”, fino al movimento 5 zecche, nato da sempre come movimento di estrema sinistra che strizzava l’occhio ai falliti dei cessi sociali, dei NOTAV e feccia similare… Per non parlare degli altri ex comunisti con nomi ridicoli e provocatori, tipo “Liberi ed Uguali”! Eppure, quando qualcuno si scaglia contro le decisioni di questi mascalzoni, che governano sempre grazie ai giochetti di potere interni, complice il presidente della repubblichetta, ecco partire la litania del “nazismo”.

Chiudono i negozi e fanno morire di fame le persone a causa di un virus che non esiste (ovviamente non esiste nel senso che non si tratta di un virus mortale che minaccia l’umanità)?

Nazismo! Stanno vagliando possibili Leggi per obbligare i cittadini a vaccinarsi?

Nazismo!

Sottopongono a inutili tamponi forzati bambini e poveri vecchi della case di riposo?

Nazismo!

Pretendono di obbligarti a circolare con una inutile museruola che serve solo ad arricchire chi le commercializza?

Nazismo!

Ti impediscono di usufruire di servizi essenziali, dei trasporti e persino dei semplici negozi di alimentari se non ti pieghi alla loro dittatura sanitaria?

Nazismo!

Ti vietano di uscire di casa, di vivere una vita normale, di frequentare amici e parenti, di ospitare gente a casa tua?

Nazismo!

Incoraggiano la parte più infame del popolo italiota a fungere da delatori per denunciare alle autorità chi tenta di continuare a lavorare e vivere una vita normale?

Nazismo!

Mentre sei agli arresti domiciliari senza colpe, né condanne, consentono ai loro compagni con la bandiera rossa di sfilare per il 25 aprile?

Nazismo!

Ti viene impedito di dire la tua opinione sui social e dovunque, vieni tacciato come “negazionista” se solo osi condividere l’opinione di fior di studiosi che negano tutte la balle raccontate sul fanta – virus?

Nazismo!

Mandano squallidi sbirri a perseguitare le persone per bene “ree” di non indossare la museruola?

Nazismo!

Si possono trovare persino centinaia di cosiddetti “meme” dove fior di ritardati che si dicono incazzati usano la frase “Mi fa salire il nazismo”!

Baker

Ma a tutti questi luridi covidioti, comunisti e destronzi privi di ogni briciolo di cultura storica e politica, vorrei porre alcune domande: quando esattamente il Nazismo impose ai suoi cittadini di indossare sempre e dovunque le museruole tipiche degli schiavi?

Quando esattamente il Nazismo impedì ai suoi cittadini di lavorare, di aprire i propri negozi, di potersi mantenere, di fare sport e di socializzare?

Quando impose il coprifuoco senza esigenze di guerra?

Quando condannò i suoi concittadini agli arresti domiciliari senza avere commesso reati?

Quando pretese di obbligare a fare tamponi invasivi a tutti i cittadini sani?

Quando teorizzò di sottoporre tutti a vaccinazioni inutili e pericolosissime per la salute?

Quando usò i suoi soldati per perseguitare cittadini onesti che non avevano nessuna colpa?

Aprite gli occhi, coglioni ignoranti: né il Fascismo, né il Nazionalsocialismo, si sognarono mai di commettere le efferatezze che oggi possiamo attribuire all’OMS, alle case farmaceutiche ed ai governi nazionali (non solo quello italiano) loro succubi… E caso mai non lo sapeste, OMS e case farmaceutiche sono nella mani dei soliti giudei, che speculano sulla nostra salute e che, nel corso della Storia, sono stati combattuti solo dai tanto vilipesi “Nazisti” e Fascisti.

Quando capirete di essere dei coglioni, sarà ormai troppo tardi.

Carlo Gariglio

COME VOLEVASI DIMOSTRARE (Pubblicato sul mensile “Il Lavoro Fascista” – Aprile 2020)

Iniziamo il numero di questo mese in maniera inconsueta, riportando subito un articolo tratto da una testata di Treviso, affiancato da altro comunicato in foto tratto dal social Facebook.

Treviso, 23 Aprile 2020 ore 11:00

La presa di posizione dell’assessore regionale Donazzan sul via libera del Governo alla partecipazione degli esponenti dell’Anpi alle celebrazioni per il 25 aprile.

E la polemica è servita

Prima i dubbi e le rimostranze di Anpi, poi la precisazione del Governo e infine… Il carico da 90 dell’assessore regionale Elena Donazzan (Fratelli d’Italia), che ha suscitato il consueto vespaio di polemiche. Tema: il 25 aprile e le restrizioni imposte dal Coronavirus.

“Il Governo Conte è più partigiano dei partigiani: esiste forse un codice Ateco per l’Anpi?“, è stata la provocatoria domanda dell’assessore bassanese.

La provocazione

“Ma come? Ci impediscono di uscire di casa, di andare a lavorare, di andare a Messa o di praticare uno sport, ma alle associazioni partigiane consentono, in pieno lockdown, di partecipare alle manifestazioni del 25 aprile? Pretendo di conoscere, da cittadina e da Assessore regionale, sulla base di quali evidenze scientifiche ed epidemio-logiche il governo ha deciso di autorizzare questa deroga. Esiste forse un codice ATECO speciale per le attività dell’ANPI e dei partigiani?”, è stata la dichiarazione di Donazzan.

La vicenda

Tutto è partito da un comunicato dell’Anpi stessa in cui si esprimeva “rammarico e incredulità” per un “atto di scortesia del governo Conte”. In sostanza dall’iniziale impedimento, per i rappresentanti locali dell’associazione, nella giornata simbolo del 25 aprile, di deporre fiori e corone nei luoghi della Resistenza. “Tutto ciò è inaccettabile – ha tuonato Anpi – In ogni caso invitiamo i locali presidenti dell’ANPI o loro rappresentanti, nella misura di una sola persona, a partecipare alle celebrazioni del 25 aprile». Di fronte a questo potenziale corto-circuito della Memoria però, Palazzo Chigi ha subito precisato che “la circolare inviata dalla Presidenza del Consiglio non esclude in alcun modo l’Anpi dalle celebrazioni del 25 aprile. La circolare è indirizzata alle sole autorità pubbliche e, in ragione dei provvedimenti restrittivi legati al Covid-19, intende semplicemente limitare la partecipazione delle autorità ed escludere assembramenti”. E ancora, prosegue la nota del Governo:

“Le associazioni partigiane e combattentistiche potranno quindi partecipare alle celebrazioni per il 75° anniversario della Liberazione, naturalmente in forme compatibili con l’attuale situazione di emergenza. Saranno date ulteriori indicazioni in tal senso ai Prefetti con la consapevolezza del valore che questo anniversario ricopre per l’Italia e dell’importanza di difendere la memoria democratica del Paese”.

Anpi soddisfatta, Donazzan meno…

“Esprimiamo soddisfazione per il chiarimento espresso dal sottosegretario Fraccaro in merito alla nostra presa di posizione. Andiamo avanti con il 25 aprile, con le celebrazioni – nel pieno rispetto dei dispositivi di sicurezza – di questa data fondativa della Repubblica, della democrazia, della convivenza civile. Dell’Italia. L’ANPI ci sarà”, ha scritto la associazione.

Un via libera che però ha “turbato” l’assessore regionale, che ha così lanciato l’ennesima provocazione.

https://primatreviso.it/cronaca/elena-donazzan-sul-25-aprile-governo-conte-piu-partigiano-dei-partigiani/

Onde evitare fraintendimenti, preciso subito che nulla mi interessa delle due persone che hanno rilasciato tali roboanti dichiarazioni… Trattasi, infatti, della solita coppia di cialtroni della destra nostrana, ovvero una meloniana facente parte dei “Fratelli d’Israele” ed un leghista fan del giudeo d’accatto Matteo Salvini.

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Personaggi collocati fra i più squallidi antifascisti, che di tanto in tanto si divertono ad abbandonare i loro panni per fingersi fustigatori dei comunisti nostrani, al fine di incassare qualche voto in più da parte dei ritardati di mente che credono di essere Fascisti perché seguono queste due branche del Likud italico. Tanto per mostrare a tutti il calibro del leader del cosiddetto centrodestra, pubblico la farneticante dichiarazione di Salvini a proposito del 25 aprile, con tanto di ciliegina covidiota finale (un’opposizione peggiore del Governo, come mostrato anche dai vari “governatori” del centrodestra)… Giorni di sofferenza, paura, rabbia, incertezza e preoccupazione, a causa di un fanta-virus inventato dall’OMS e cavalcato da tutti gli stipendiati di questa organizzazione… Sigh!

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Ciò che mi preme sottolineare non è la personalità degli autori di certi messaggi, quanto il fatto che certi fatti sono avvenuti, grazie ad un governo infame e ad una falsa opposizione che li ha accettati senza fiatare, limitandosi a qualche dichiarazione ridicola come quelle mostrate.

Ebbene sì, alle associazioni terroristiche come l’ANPI, è stata concessa una deroga per potere partecipare a pubbliche manifestazioni di commemorazione dei loro eccidi, dei loro stupri e delle varie barbare di cui si macchiarono!

Ci hanno raccontato che una terribile pandemia ha colpito il mondo intero, che ci sono montagne di morti in ogni Nazione, che il contagio è massimo e che siamo tutti in pericolo… Quindi ci hanno rinchiusi agli arresti domiciliari senza avere commesso alcun reato, ci hanno impedito di aprire le nostre attività per non diffondere il contagio, privandoci sostanzialmente del diritto alla proprietà privata (ci sono state persone multate solo per essere entrate a controllare i loro negozi dal retro, senza aprirli al pubblico!), ci hanno additati come “untori” e negazionisti quando abbiamo osato porre dei dubbi (tipo: “Come mai questi milioni di morti non risultano in alcuna statistica?”), ci hanno inseguiti in diretta TV con droni, sbirri assortiti e giornalisti al seguito, per avere osato prendere una boccata d’aria da soli, senza possibilità di infettare, o essere infettati da nessuno… Ed ora ci dicono che le bande di assassini partigiani sono esentate dai blocchi di cui sopra e che potranno assembrarsi allegramente con tanto di benedizione governativa!

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Ora, noi sappiamo bene che questa feccia non appartiene al genere umano,e che quindi non ha alcuna possibilità di essere contagiata… Ma certamente loro non sono d’accordo con questa valutazione, e si concedono questa sorta di pausa per un solo e semplice motivo: non esiste nessun virus mortale, né nessuna pandemia… Esiste una semplice influenza che è stata presa a pretesto per eliminare le nostre libertà e limitare al minimo i nostri diritti.

BELLACIAOCi vogliono con la museruola perenne, esattamente come i detenuti di Guantanamo, ove i criminali americani cercano di annullare la volontà di quanti hanno osato opporsi al loro dominio criminale, obbligandoli ad indossare una museruola del tutto inutile per altri fini, specie considerando che si tratta di prigionieri incatenati in una base americana piena di soldati armati di tutto punto… E soprattutto situata su un’isola dalla quale sarebbe impossibile fuggire!

Francamente non capisco quanto siano idioti quelli che non si accorgono di queste cose… Ma secondo voi, immaginandosi di essere in qualunque Stato africano, se ci fosse un’epidemia di un vero virus, tipo Ebola, che quando apparve aveva un tasso di mortalità che sfiorava il 100%, e che oggi comunque si attesta su un tasso del 40% circa, sarebbe plausibile vedere le autorità locali ed il sistema sanitario dichiarare un giorno di tregua per permettere ai membro di qualche tribù di Zulù locali di festeggiare i loro eccidi del passato?

Siate seri ed usate quel poco cervello che vi resta!

Non c’è alcun pericolo, il cosiddetto virus già circolava in Italia dal 2019, e praticamente non ha fatto danni maggiori dell’influenza stagionale… Almeno fino a quando i nostri “luminari” non hanno deciso di ammazzare i pazienti con complicanze respiratorie, intubandoli ed iniettando loro aria, che ha letteralmente fatto esplodere i polmoni di questi poveracci!

Sinceramente, vedere questo popolo di coglioni che ancora blatera contro il Fascismo, sopportando silenziosamente che i mitici antifascisti li stiano privando di ogni genere di libertà e diritto, mi porta a provare un misto di schifo e pena… Sono tanto ligi alla loro stupida ed inutile Costituzione, ma non si accorgono che praticamente tutte le libertà sancite da essa, sono invece state conculcate dal Governo comunista, con il silenzioso avvallo della cosiddetta “opposizione”, che lungi dall’opporsi veramente a questi crimini, non vede l’ora di sostituirsi all’attuale maggioranza per divenire i maggiori beneficiari dei soldi distribuiti dall’OMS, dalle case farmaceutiche e dai potentati giudei che tirano le fila di tutto questo.

E dato che siamo in tema di “resistenza” e criminali vari, mi accingo a chiudere questo articolo riportando un interessante scritto di Gianfranco Stella, che lungi dall’essere Fascista, si definisce “saggista della destra cattolica”.

Ora, al di là delle infamie, degli stupri e degli eccidi partigiani, sui quali tutti potrebbero documentarsi semplicemente leggendo l’immensa mole di scritti orami presenti, a cominciare proprio da quelli di Giorgio Pisanò e finendo con quelli arrivati molto dopo alla verità, come Giampaolo Pansa, è interessante il contributo che riporterò a seguire, perché parla della prosecuzione delle infamie rosse anche dopo la fine della guerra.

Spesso quando si parla dei crimini partigiani, qualcuno cerca di giustificarsi parlando di ritorsioni a presunti (e mai esistiti) crimini Fascisti.

Leggere, quindi, chi erano i tanto osannati partigiani e come continuarono a delinquere dopo la fine della guerra, interessandosi non più alla dittatura del proletariato, ma più modestamente a chi aveva un portafoglio in tasca, o un orologio, aiuta molto nella comprensione.

Ricordiamo  che questi scarafaggi con sembianze umane, per giustificare le loro peggiori porcate, riuscirono persino ad inventarsi, a proposito degli omicidi degli attori Osvaldo Valenti e Luisa Ferida (trucidata mentre era incinta), come dimostrato persino dalla storiografia ufficiale, delle accuse ridicole che volevano i due attori essere dei “torturatori”:

25aprileBarbari

“Luisa Ferida venne trucidata a Milano, insieme al marito l’attore Osvaldo Valenti, dai partigiani nella notte del 30 aprile del 1945 per una falsa accusa.

Quando Pertini Alessandro, detto Sandro, veniva propagandato come il presidente più amato dagli italiani, quasi nessuno sapeva che costui fece fucilare, a guerra finita, la bella e brava attrice Luisa Ferida, incinta con un pancione di 8 mesi. Insieme a lei venne fucilato anche il marito, l’attore Osvaldo Valenti. Prima di ammazzarla qualcuno obiettò che la Ferida era incinta e prossima al parto ma il partigiano Pertini, lo stesso che fu salvato da Mussolini, allora sentenziò: “Ammazzare un fascista non è reato”. Che dire?  Una scarica di colpi si abbatté sulla Ferida e sul figlioletto che portava in grembo.

Luisa Ferida, nome d’arte di Luigia Manfrini Farné (Castel San Pietro Terme, 18 marzo 1914 – Milano, 30 aprile 1945), è stata un’attrice italiana. Fu una delle più note e capaci attrici del cinema italiano nel decennio 1935-1945. Venne fucilata dai partigiani, assieme al marito, l’attore Osvaldo Valenti, perché accusata di collaborazionismo con i nazionalsocialisti, principalmente per la partecipazione ai crimini di guerra e alle torture della cosiddetta “banda Koch”, accusa della quale era in realtà innocente, come fu riconosciuto nel dopoguerra”.

https://www.appiapolis.it/2020/05/15/luisa-ferida-vittima-della-cattiveria-e-della-rabbia/

Come vedete, criminalità e bestialità insite nell’animo dei partigiani e di tutti quelli che, a vario titolo, pretendono ancora di celebrarli!

Tornando allo Stella, ha scritto, fra i vari saggi, anche i libri  “I grandi killer della liberazione“ (2015) e “Compagno mitra” (2018), opere che gli hanno attirato l’odio e gli strali sia dei macellai partigiani, sia dei compagni in toga, sempre pronti a processarlo per delitto di lesa Maestà!

“Nel corso di un incontro pubblico aveva definito il defunto padre “boia di Codevigo” e aveva chiamato lui “cialtrone”. Inoltre in un libro, aveva insinuato una sua assunzione nella Regione Emilia-Romagna dovuta al fatto che lui era figlio di un partigiano. Frasi per le quali Carlo Boldrini, figlio di Arrigo Boldrini, alias comandante “Bulow”, defunto parlamentare del Pci e membro della Costituente, ha ottenuto dal giudice civile del Tribunale di Ravenna che lo scrittore e storico ravennate Gianfranco Stella lo risarcisca con 15 mila euro (la richiesta era stata di 22 mila) oltre le spese di lite per il “carattere diffamatorio” delle frasi pronunciate. La vicenda si era innescata la sera del 15 febbraio 2015 quando in un locale del centro di Ravenna, Stella aveva menzionato Carlo Boldrini, peraltro non presente, facendo riferimento a quanto accaduto a Codevigo, località del Padovano dove nella primavera del 1945, subito dopo la guerra, furono uccise in maniera sommaria oltre cento persone tra civili e soldati della Gnr già disarmati, molti dei quali ravennati di ritorno in Romagna dal nord. Il giudice Alessia Vicini – secondo quanto precisato in una nota dallo stesso Boldrini – ha in buona sostanza stabilito che per la frase “boia di Codevigo”, si trattava di “dichiarazione scorretta e offensiva” tanto più che non era stata fornita da Stella “nessuna prova a riguardo”. Di “valenza offensiva” pure l’epiteto pronunciato in pubblico di “cialtrone”. Così come quanto riportato su un libro (“I grandi killer della liberazione”) circa l’eventuale assunzione privilegiata da “raccomandato in una Amministrazione rossa”, tanto più che durante l’istruttoria un responsabile amministrativo regionale aveva smentito “l’esistenza di rapporti di lavoro tra la Regione.”

https://www.teleromagna24.it/cronaca/ravenna-lo-scrittore-gianfranco-stella-condannato-a-risarcire-figlio-del-capo-partigiano-bulow/2017/04

Capito che tipo di giustizia abbiamo in Italia? Se tocchi uno di loro, l’epiteto “boia”, o quello di “cialtrone”, valgono migliaia di euro… Io, che sono solo un pezzente Fascista nel corso degli anni ho presentato decine e decine di querele contro gente che mi ha diffamato per ogni dove, ma tutto rientrava del diritto di critica politica!

E pensare che ci sono fior di coglioni che hanno cominciato a capire come funziona la Magistratura solo dopo il caso Palamara!

Chiudo l’argomento lasciandovi alla lettura dell’articolo già annunciato.

Carlo Gariglio

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 IL BANDITISMO PARTIGIANO

All’indomani del 25 aprile l’Italia settentrionale fu pervasa da una singolare e paurosa ondata di criminalità.

Non ne era responsabile il residuo fascista, come si voleva far credere, ma ex partigiani comunisti i quali, favoriti dall’enorme disponibilità di armi, ritenevano di potersi rivalere sugli sconfitti privandoli dei loro averi secondo una disinvolta interpretazione della lotta di classe.

Durante la resistenza molti partigiani erano riusciti ad arricchirsi con estorsioni e rapine, altri tentarono durante la transizione dei poteri, sfruttando le carenze dell’apparato statale e la compiacenza della polizia partigiana.

Questi ex partigiani confidavano in ciò che era stato loro promesso dai commissari politici, ovvero l’arruolamento nella polizia o nell’Esercito Democratico Italiano o in qualche ufficio pubblico.

La consapevolezza che questo, per ovvie ragioni, non sarebbe avvenuto fu causa in buona parte della loro ribellione.

Era la faccia del proletariato che si faceva bandito.

La questione della delinquenza partigiana del dopoguerra è riportata in centinaia di documenti di prefettura e dell’arma dei carabinieri, ma anche dalla memorialistica.

Nell’estate del ’45 l’ex commissario politico “Ugo”, al secolo Amerigo Clocchiatti, all’epoca a Padova quale primo dirigente politico del Veneto, era scampato a un’aggressione notturna lungo la strada per Piove di sacco.

“Per contrastare la piaga del banditismo – scriverà nelle sue memorie – si riunivano in prefettura i rappresentanti dei partiti. Io proposi di armare giovani ex partigiani e raccontai la mia brutta esperienza notturna. Un vecchio comandante mi guardò e mi disse:

“Ugo, se i te ferma, tira fora la tessera del partito. Xe i nostri che fa quei colpi!”

Nella notte tra il 9 e il 10 giugno del ’45 due ex partigiani irruppero nella canonica di Mocogno, nell’Appennino modenese, per rapinare il parroco don Giovanni Guicciardi. La rapina si concluse con la morte del prete.

Quattro giorni dopo uno degli assassini, certo Garibaldino Biagioli, fu ucciso in uno scontro con i carabinieri. Aveva indosso la maglia del prete.

A Padova l’ex partigiano comunista Rubino Bonora durante una rapina sparò a un orefice uccidendolo.

La notte di domenica 12 agosto del ’45 quattro ex partigiani tentarono la rapina alla villa flores di Bossico, sulle alture di Lovere.

Dalla villa partirono colpi di fucile da caccia e la mattina dopo accanto al cancello giaceva il cadavere di un uomo in camicia nera: aveva il torace squarciato e un foro di proiettile alla tempia.

Si gridò al residuo fascista ma si scoprì che si trattava di un ex partigiano, Osvaldo Zerbo “Aldo” della 35a brigata comunista di Lovere.

Un suo complice, ferito nella notte, morì tra atroci sofferenze per setticemia. Si chiamava Luigi Manera “Castigo” (FOTO) ed era stato protagonista di uno dei più atroci episodi della resistenza italiana: l’uccisione di due fascisti gravemente feriti ai femori, ricoverati all’ospedale di Lovere e così, in trazione ossea, prelevati di notte sotto gli occhio dei congiunti e gettati nel lago vicino.

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Il 22 febbraio del ’46 il vicequestore della liberazione di Bergamo, l’ex partigiano Giulio Duccoli, con una decina di compagni mise a segno una clamorosa rapina. Tese l’agguato al cassiere della Società Caproni di Ponte San Pietro che con la scorta era andato a prelevare dalla banca Provinciale Lombarda settemilioni in contanti.

Il fenomeno del banditismo partigiano perdurò poco più di un anno, dal maggio del ’45 alle elezioni del ’46.

Nel ’47 tremila ex partigiani erano in carcere.

Nel ’51 novantaduemila istruttorie erano a carico di partigiani accusati di omicidio, stupro, rapina e furto.

Fu paradossale che i fascisti vinti fossero in libertà e i i vincitori, i partigiani, in prigione.

Nel ’51 l’ex comandante democristiano “Claudio”, al secolo Ermanno Gorrieri, scriveva “Mai il nome di partigiano era caduto così in basso. Il nome di partigiano è diventato sinonimo di delinquente. Ci si deve vergognare di essere stati partigiani”.

Nel ’52 il ministero della Pubblica Istruzione diramò ai provveditorati che al 25 aprile si dovessero festeggiare i natali di Guglielmo Marconi.

Nel ’53 si pensò alla Camera di  abolire la festa del 25 aprile.

Gli anni del cosiddetto boom economico, la diffusione di notizie giornalistiche sui processi a partigiani, l’emergere di racconti atroci avevano sospinto il mito della resistenza in un recesso storico difficilmente recuperabile.

Accadde invece che con tuffi carpiati e avvitamento il PCI riuscisse a cambiare la direzione del vento, specialmente dagli anni sessanta con l’egemonia della cultura e un’imponente pubblicistica settaria, tesa a ripristinare la presunta moralità della resistenza marxista.

Gianfranco Stella

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COGLIONI SUI BALCONI (Pubblicato sul mensile “Il Lavoro Fascista” – Marzo 2020)

L’invenzione di questa falsa pandemia ha avuto, fra i tanti effetti, quello di mettere in risalto la parte più idiota del popolo italiano; a partire dall’ultimo dei cittadini e finendo con il presidente della repubblica, tutti i creduloni si sono dati da fare per mostrare al prossimo quanto siano idioti.

E se i politici nazionali hanno a disposizione giornali e TV per mostrare quanto sono ridicoli, gli altri hanno dovuto arrangiarsi, chi inventando ordinanze degne di Totò e Peppino (i sindaci di Comuni poco noti), chi ritagliandosi un ruolo da “eroe” con la bandiera per avere compiuto atti di coraggio tipo restare a casa tutto il giorno sul divano, scrivere lettere anonime e minatorie ai vicini di casa che osavano uscire e, dulcis in fundo, chi esponendosi sui balconi cantando canzoncine, inscenando spettacoli pietosi ed appendendo insulsi striscioni del tipo “Andrà tutto bene”, con tanto di bandiera arcobaleno sempre cara a froci e sinistri in genere.

Che dire? Da un popolo di vigliacchi che si accinge, per l’ennesima volta, a celebrare come “eroi” gli assassini rubagalline e stupratori del 25 aprile, non possiamo che aspettarci questo: sentirsi eroi per avere scelto di restare a casa… Cosa che, fra l’altro, è stata decisa dalle autorità illegittimamente, ed accettata dal solito popolo bue con entusiasmo!

In questa sede, più che tornare sulle evidenze che dimostrano come il cosiddetto virus sia in realtà una banale influenza, che può arrecare danni gravi soltanto a chi si ritrova in condizioni di salute compromessa da altre patologie, vorrei soffermarmi proprio sulle reazioni demenziali degli italiani, riscopertisi delatori infami dediti a denunciare i propri vicini di casa, e persino amici, per l’orrendo reato di essere usciti di casa…

Ma una premessa è doverosa: i peggiori soggetti di questa situazione sono, come sempre, i cosiddetti sbirri, cioè quelli che non solo campano sulle nostre spalle senza fare quasi mai il loro dovere (prevenire e combattere il crimine, caso mai qualcuno lo avesse dimenticato), ma che in questo periodo credono di potere giustificare la loro esistenza ed il loro stipendio vessando i cittadini per bene, “rei” a loro dire di non rassegnarsi ad arresti domiciliari illegittimi e mai comminati da un Tribunale.

Dallo squallido mix di sbirri e delatori, sul modello URSS, nascono tristi situazioni come quella descritta mirabilmente in questo articolo:

https://www.wumingfoundation.com/giap/2020/03/vendicatori-in-divisa-coronavirus/

La tipica cantilena del nuovo covidiota: “E’ colpa di quelli come te (cioè di quelli che vorrebbero solo vivere e lavorare) se c’è il contagio”!

untore-2A sostegno di questo branco di dementi narcotizzati, oltre ai suddetti sbirri, che in varie città d’Italia sono arrivati all’aberrazione di multare senza pietà vari senzatetto perché “non stavano a casa”, ci sono naturalmente i politici… Ma non solo quelli del Governo (nazionale e regionale), ma persino i Sindaci, specie quelli di realtà marginali… Eh già, perché questi mentecatti, spesso esclusi dalle cronache e dalle TV nazionali, scelgono di sfogare le loro frustrazioni e di guadagnarsi un bel titolo sulla stampa, promulgando ordinanze (il cui valore in sede legale è poco maggiore di quello della carta igienica) dai contenuti che meriterebbero la galera.

E’ il caso della Sindaca di Erba (CO), che non accettando il fatto che dopo la chiusura della vicenda di Olindo Romano e Rosa Bazzi, il Comune di Erba fosse tornato nell’anonimato, ha pensato bene di colpire duramente tutti quei criminali che andavano a fare la spesa diffondendo il contagio!

Ed ecco quindi i titoli dei giornali (quanto meno locali) per l’ordinanza della cerebrolesa: “Multe per chi acquista meno di otto prodotti”!

Così questi untori criminali non useranno più la scusa dell’acquisto di uno o due prodotti per uscire dai loro arresti domiciliari… E se non hai bisogno di otto prodotti, o non hai i soldi per acquistarli… Cavoli tuoi! Così ha deciso la Sindaca in cerca di visibilità!

https://www.ilgiorno.it/como/cronaca/erba-giro-vite-spesa-multe-acquista-1.5102892

Ma dato che i coglioni sono come le ciliegie, ecco seguire a ruota nientepopodimenoche il Sindaco di Crespina Lorenzana (PI), il quale, per non copiare il limite sul numero di prodotti di Erba, ha elaborato questa perla:

“Una misura rigorosissima quella imposta dal sindaco di Crespina Lorenzana, un comune di 5000 abitanti in provincia di Pisa, Thomas D’Addona, in vigore da lunedì 20 aprile: una spesa di almeno 50 € al supermercato, di almeno 20 € nei piccoli alimentari oppure di 5 € almeno dal fornaio per non essere multati. Questo è in sintesi quanto previsto in un’ordinanza, firmata dal primo cittadino”.

https://www.jedanews.com/covid19-multa-con-spesa-inferiore-a-50-euro-lordinanza-che-fa-discutere/

Capito il livello dei nostri amministratori? E se sei un povero Cristo che non ha 50 €, se hai bisogno solo di un Kg di pane che costa circa 3 €… Cazzi tuoi!

Giusto per non farci mancare nulla, sono poi seguiti moltissimi sindaci che si sono concentrati sulle Ordinanze che imponevano l’uso delle inutili museruole… Fra questi sottolineerei il Sindaco di Villanova d’Asti, che ben conosco, il quale, come mostra lo stesso sito istituzionale del Comune, ha come competenze quelle di “Baristi e assimilati”… Quindi un vero luminare della virologia e della medicina!

GiordanoVogliamo poi parlare dei cittadini comuni, attivi nel mostrare la propria demenza sui cosiddetti “social”?

C’è stato un proliferare di dementi che hanno aggiunto al proprio profilo lo slogan demenziale “Io resto a casa”, che in alcuni casi si trasformava nell’esortazione “Restate a casa”…

Ora, vantarsi di accettare una disposizione demenziale, che va contro le tanto decantate libertà garantite dalla Costituzione (che in Italia si cita soltanto quando si parla della famigerata XII Disposizione “transitoria”), mostra già più di ogni altro rilievo il valore dei cittadini italiani… Condannati ai domiciliari senza avere commesso alcun reato, loro come si difendono? Violando disposizioni illegittime? Consultando qualche legale per fare causa ai delinquenti che ci governano? Invitando alla disobbedienza civile?

Nossignori!

Loro si vantano di restare a casa ed invitano gli altri a fare altrettanto…

Ma avete mai visto qualcuno finire in galera e vantarsi poi di restare in cella?

Consiglierei a questi dementi degli slogan più degni di loro, tipo “Io sono un servo”, “Amo la schiavitù”, e via dicendo…

I peggiori però (non a caso li cito per ultimi), sono i tanti coglioni che abbiamo visto spuntare sui balconi per deliziarci del loro infame controllo sui chi è “reo” di volere vivere e respirare normalmente, nonché dei loro slogan demenziali recitati, cantati e messi nero su bianco su appositi striscioni da imbecilli!

Balconi2C’era chi urlava ai passanti “La mascherina!”, chi applaudiva gli sbirri quando vessavano qualche povero Cristo in giro per una passeggiata senza museruola, o  chi addobbava i balconi con slogan patetici del tipo “Ce la faremo”, “Andrà tutto bene”, “Torneremo ad abbracciarci” (ma chi cazzo vi vorrebbe abbracciare, covidioti ipocondriaci? Manco i parenti più stretti!… Per non parlare dei dementi canterini, ovvero quelli che passavano ore sui balconi a cantare per “allietare” il vicinato… Fra le canzoni più gettonate, l’immancabile “Bella Ciao”, cioè la canzone ebraica che molti idioti credono essere la canzone dei “partigiani”… E se sono proprio gli erdei di quegli assassini comunisti a chiuderli in casa, privandoli dei tanto decantati diritti costituzionali… Chi se ne frega! Loro restano fieri antifascisti e continuano a tuona contro un regime che non esiste più da 75 anni, e che mai si sognò di espropriare la proprietà privata di negozianti ed imprenditori, né di obbligare intere famiglie a smettere di lavorare per favorire le mire del giudeame dell’OMS e delle Case Farmaceutiche!

Ovviamente i coglioni dei balconi appartengono tutti alle categorie parassitarie che in Italia vanno per la maggiore: percettori di reddito di cittadinanza (mafiosi, camorristi, Rom, falsi disoccupati, spacciatori di droga… Come voluto dagli esponenti del Movimento 5 zecche), impiegati statali (sempre in prima fila quando si tratta di NON lavorare ed essere comunque pagati), pensionati (e non parlo dei poveracci che percepiscono poche centinaia di Euro mensili, ma dei tanti parassiti con pensioni milionarie ottenute senza versare i relativi contributi), nonché dipendenti privati che vengono comunque pagati, nonostante il regime stalinista italiano abbia obbligato i datori di lavoro a chiudere le attività!

BalconiGli altri, cioè quelli obbligati a sbattersi per portare a casa lo stipendio, possono pure crepare, o tentare di campare nonostante le accuse dei coglioni canterini di essere “untori”, “egoisti” che non apprezzano gli arresti domiciliari e non si uniscono ai loro cori…!

Ma purtroppo, questa è l’Italia… E la colpa è anche un po’ di noi Fascisti, che quando avevamo il potere, abbiamo salvato, graziato e tutelato tutti gli infami oppositori figli del comunismo, che ci hanno ringraziati appendendo il Duce ed i pochi sopravvissuti a Piazzale Loreto, e continuando ad uccidere a tradimento anche a guerra finita, come insegnano le gesta della Volante Rossa.

Ecco perché sopravvive e non indietreggia la vergognosa mentalità comunista, secondo la quale chiunque abbia un’attività lavorativa in proprio, viene considerato uno sfruttatore, un evasore, un criminale…

Solo loro, cioè i veri parassiti, vengono considerati “popolo lavoratore”, e possono permettersi di insultare, vessare ed ostacolare in ogni modo quelli che, in realtà, reggono l’economia di questo disastrato Paese, e contribuiscono a pagare stipendi e pensioni di quanti cantano dai balconi come irresponsabili dementi.

Inutile spiegare che dai dati ISTAT risulta che il numero di morti di quest’anno è in linea con i morti degli anni precedenti; inutile mostrare le decine di ricerche che dimostrano non solo l’inutilità delle mascherine, ma persino la loro pericolosità per la salute.

Inutile anche evidenziare gli interventi di eminenti scienziati non allineati, che denunciano la farsa di questo finto virus:

https://www.youtube.com/watch?v=iNt9HzMTgWo&feature=emb_logo

Loro, gli antifascisti, gli idioti, i tifosi del virus e del “Restate a casa”, vorranno sempre avere ragione; in fondo, “L’ha detto la TV”, come ripetono a pappagallo tutti i dementi che ancora credono in questa vergognosa “informazione” di regime… E allora continuate a godervi le cifre false, il terrore diffuso a piene mani, la disperazione di chi è finito sul lastrico… Questo è il vostro Stato, non il mio! In conclusione, mi permetto di riportare un articolo di giornale e due interventi anonimi recuperati dal social Facebook; diciamo che in tempi simili, trovare chi ragiona in maniera coerente, specie se è un giornalista, rappresenta una speranza per il futuro, nonostante anche il giornalista della Gazzetta di Lucca, semina nel suo articolo, qua e là, i soliti riferimenti antifascisti ed antinazisti! Non si può avere tutto dalla vita…

Carlo Gariglio

BellaCiaoBalcone

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(…) Immersi come siamo nella palude artificiosamente creata dal Pensiero Unico Dominante che ci vuole tutti proni e osservanti delle regole non solo quelle sanitarie, ma, soprattutto, quelle attinenti le libertà garantite da una Costituzione che fa comodo richiamare solo quando conviene alla casta dominante, non ci accorgiamo di come si stia sprofondando sempre di più. Il terrore sparso a piene mani dai mass media rigidi esecutori e privi di ogni capacità di stimolare riflessione e indipendenza di giudizio, ha devastato le coscienze costringendo milioni di persone a rivolgersi a psicologi, psicoterapeuti, psichiatri, a ingerire psicofarmaci e calmanti a go-go, a trascorrere notti insonni domandandosi come fare a sbarcare il lunario. 

E’ vero, il coronavirus ha provocato il rovesciamento di oltre 14 mila vasi colmi di salute precaria rappresentando la classica goccia, ma mentre all’estero, in Germania, ma non solo, si è guardato al vaso, qui da noi ci siamo concentrati soltanto sulla goccia. Poi, finalmente, qualcuno, tra i geni della stirpe, proprio in queste ultime ore, ha voluto provare ad abbassare i toni, spiegando che da questa maledetta infezione l’80 per cento delle persone guarisce. Noi aggiungiamo che, secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità e secondo le statistiche ufficiali, la percentuale è anche più alta, ma non importa.

Certo, ci sono stati morti a iosa, città e province colpite e private di affetti, uomini, in particolare e donne, che hanno visto la propria aspettativa di vita interrompersi all’improvviso. L’età media dei deceduti è di 78 anni e per più del 90 per cento dei casi si tratta di persone che avevano da un minimo di una ad un massimo di tre patologie. Il virus, è bene dirlo, colpisce e infetta anche i più giovani, ma in maniera meno violenta o, almeno, il loro fisico riesce a reagire molto meglio. Anche nel caso di morti riguardanti persone di età inferiore alla media, salvo minime eccezioni, le vittime hanno problemi di salute pregressi.

Tutto ciò non per sminuire la malattia, ma per dire che qualcuno ha sbagliato instaurando un clima di paura che rasenta la follia, spingendo le persone ad odiarsi – altro che solidarietà, buffoni – a fare la delazione chiamando carabinieri e polizia ad ogni piè sospinto non appena si intravede qualcuno che cammina, corre o porta a spasso il cane. Vogliono, forse, farci credere i soloni del Patto Trasversale della Scienza che se i decessi non diminuiscono e i contagi neppure la colpa è di quell’incosciente che fa jogging in solitario oppure di quel tizio che porta il cane a fare i propri bisogni?

Il lockdown in Italia è iniziato il 9 marzo. Ci avevano garantito che in 15 giorni avremmo avuto risultati importanti. E’ passato un mese o quasi e se andiamo a vedere i numeri – che non mentono mai – si registrano costantemente oltre 700 morti al giorno e migliaia di contagi. Una domanda ci viene spontanea: continuano a dire che i contagi sono ancora troppo alti e che la colpa è di chi non rispetta le regole. Ma ci volete prendere per il culo? Tutta l’Italia o quasi è con il sedere per terra e chiusa a chiave con doppia mandata in appartamenti anche di 50 metri quadrati se va bene e con politicanti da strapazzo che blaterano e se ne stanno a casa con giardino o balcone e una somma dagli 8 ai 12 mila euro sul conto corrente garantiti a fine mese, e il virus non scompare perché ci sono quattro coglioni che non rispettano le regole?

Ma allora, scusate, ma se anche nei prossimi dieci giorni i numeri non dovessero scendere di molto, oltre alle mascherine obbligatorie, cosa farete?, ci costringerete a stare seduti h24 sulla tazza del cesso? Fate una cosa, date retta: ai tempi della peste bubbonica, quando i virus erano un po’ più pericolosi, si sbarravano le case e si impediva alla gente di uscire. Ecco, forse in questo modo potrete ottenere qualche risultato in più.

Abbiamo visto, inoltre, il Papa che pregava in solitario a piazza San Pietro e possiamo stare certi che il suo intervento presso nostro signore riuscirà, sicuramente, nell’intento. Nell’attesa, però, milioni di persone non sanno più come fare ad andare avanti e non tanto adesso, durante l’emergenza, ma subito dopo, quando non si parlerà più di coronavirus né di vittime, ma della realtà quotidiana e del macello, delle macerie, della devastazione che sono state provocate.

Sempre l’omino vestito di bianco ha detto che questo virus si sta portando via la memoria di questo paese. Accidenti, non ce n’eravamo accorti e c’era bisogno di qualcuno che ce lo ricordasse. Vero. Crepano a dozzine un po’ in casa, altrettanti in ospedale e ancora di più in quelli che, una volta, quando si chiamavano le cose con il loro nome e prima dell’avvento del Nuovo Dizionario Boldriniano, erano ospiti dei ricoveri. Oggi, la parola è vietata e si dice casa di risposo, di cura o anche residenza sanitaria assistita. Eppure, anche senza voler generalizzare, abbiamo visto filmati delle forze di polizia ritrarre la vita che decine di anziani vivono all’interno di alcuni di questi istituti dove il riposo se c’è, è quello prossimo all’eterno, le cure, per carità di Dio e di assistito c’è ben poco.

Ecco, adesso tutti, i nostri politici in primis, i gauleiter regionali, gli amministratori a un tanto al chilo, hanno preso coscienza che esistono anche gli anziani e anche qui occhio, perché la parola vecchi, in una società dove la morte non deve esistere e la vita mai finire, è vietata. Anziani, quindi, anche se hanno, come la nostra nonna Dory, 95 anni e alla quale la parola vecchio ispira non negatività, bensì affetto, rispetto e saggezza. Ma dove erano, tutti questi novelli difensori dei capelli d’argento quando venne stabilito che ad ognuno di essi era attribuita una pensione di 412 euro mensili mentre i politici e i grandi commis d’etat si garantivano cifre da capogiro? Dov’era tutta questa gente quando la sanità veniva massacrata anno dopo anno e non c’erano letti a disposizione per accogliere coloro i quali erano giunti alla campanella dell’ultimo giro? E ancora, come mai soltanto adesso si accorgono degli anziani quando, fino a ieri, a ben pochi interessava la loro esistenza anche quando piazzati in posti sperduti al mondo in attesa solamente di passare a miglior vita?

Noi crediamo che tutti abbiano diritto ad essere curati fino all’ultimo, ma pretendiamo che quando si adottano misure come quelle draconiane appena rinnovate, bisogna essere consapevoli dei loro effetti. Se si impedisce alla gente di lavorare, bisogna garantire un introito non attraverso annunci senza senso o preghiere rivolte ai paesi europei nemmeno fossimo degli accattoni – ma tanto ci considerano tali – ma versando soldi sui conti correnti, dicendo chiaro e tondo cosa si vuole fare e dove si vuole arrivare. Invece niente, si spegne la luce, si chiude il rubinetto e si spera in dio.

Solo che dio ha già tanti problemi da risolvere e non è detto che ponga anche questo tra le sue priorità. Milioni di esseri umani muoiono ogni giorno per infezioni o malattie più o meno incurabili, ma nessuno si è mai sognato di abbassare totalmente le saracinesche delle nostre misere quotidianità.

Anche questa che chiamano pandemia – a noi sembra, nella nostra ignoranza, una epidemia – è una pandemia per ricchi, dove chi più ha continuerà ad avere ancora di più e chi poco ha, resterà senza nemmeno quello. Del resto, il resto del mondo, quello di chi è abituato a tirare la cinghia, è pieno di epidemie, vedi l’Ebola ad esempio, ma nessuno ha mai mosso un dito né messo a casa mezza popolazione mondiale e questo nonostante le vittime siano, ai tempi del coronavirus, in percentuale, un numero risibile rispetto agli abitanti del pianeta. 

Ma così è e viviamo, ormai, in mezzo ai virologi sbucati un po’ qui e un po’ là e chi dice una cosa e chi l’esatto contrario. Pensateci, è bastato che venissero pubblicati un paio di articoli con le affermazioni di un virologo sulla possibilità che il virus viaggi anche nell’aria e che il contagio possa avvenire non solo con il contatto fisico ravvicinato, per scatenare panico e nuovi annunci di sventura. Ma tutti questi virologi spuntati come funghi dove sono stati fino ad oggi? Per accorgersi della loro esistenza e della loro funzione – chissà, oggi, quanti giovani vorranno fare, da grandi, questo mestiere – è stato necessario il Coronavirus.

Infine, lasciateci fare una considerazione. Sentiamo aprire bocche che riempiono l’aria non di batteri ché, per proteggersi da quelli ci sono, a quanto pare, le mascherine, ma di cazzate tra cui, una delle più evidenti è questa: prima la salute poi l’economia, prima le vite umane poi il lavoro. Puttanate! Siamo arrivati al punto in cui l’ipocrisia imperante, il buonismo d’accatto, la pietade della chiesa bergogliana hanno attribuito al benessere sociale i connotati negativi di un peccato originale di cui si macchierebbero tutti coloro i quali non lavorano solo per vivere, ma anche per cercare di ottenere, prima dell’aldilà, un po’ di felicità nell’aldiquà. Cosicché la parola salute niente avrebbe a che vedere, per costoro, con la possibilità di avere il denaro sufficiente per andare avanti, pagare le bollette, le rate del mutuo, i propri debiti, il cibo e tutto il resto.

Ci perdoneranno i cattolici e i religiosi tout court, ma noi ci appelliamo alla ragione e alla logica che ad essa dovrebbe corrispondere. Non tutti hanno le stimmate e l’assenza di dignità che caratterizzano chi ama chiedere l’elemosina o delinque pur di campare. La maggior parte degli esseri umani, per fortuna, preferisce spaccarsi il fondoschiena ed essere padrone della propria vita. Ecco perché, allora, la salute fisica non può essere scissa da quella economica che garantisce o, quantomeno, rende più probabile la prima.

La verità è che stanno distruggendo non soltanto il tessuto socio-economico di un paese e i sacrifici di decenni, ma stanno pregiudicando e compromettendo, senza nemmeno chiedere il permesso, il futuro di intere generazioni queste sì, prossime a morire per disperazione, frustrazione e impotenza.

Di coronavirus, lo abbiamo visto e sentito, si può guarire. Dalla miseria e dalla disperazione no.

https://www.lagazzettadilucca.it/cronaca/2020/04/coronavirus-ora-ci-avete-rotto-il-c-o/

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A marzo ci hanno detto che saremmo morti perche non c erano sufficienti ventilatori per intubare tutti quelli che si sarebbero ammalati, e ci hanno rinchiusi in casa controllati a vista da molti terrorizzati da questa immagine, poi hanno firmato contratti per acquistare decine di migliaia di ventilatori che gli italiani pagheranno. Qualche mesi dopo alcuni medici coraggiosi han fatto delle autopsie sebbene osteggiate dal governo, che nel frattempo faceva bruciare i corpi di quelli che erano stati intubati ed erano deceduti in gran numero, e pare che siano stato proprio le intubazioni a causare danni, poiché le diagnosi erano sbagliate e dovevano curare le trombosi e non le polmoniti. L’aria forzata distruggeva i polmoni che non ricevevano sangue per poterla trasportare a causa dei trombi che si formava… Questo è ciò che abbiamo capito abbiano scoperto. Diversi medici hanno anche dichiarato di aver messo a punto terapie che hanno dato buoni risultati sugli sventurati che hanno sviluppato sintomatologie gravi, ma ciò che pare è che vengano osteggiate dalla maggioranza, mettendone in dubbio l’efficacia. Ad oggi si continua a far la caccia alle persone sane, dichiarate asintomatiche positive da un tampone che fonti ufficiali e il creatore stesso del metodo dichiarano inattendibili come strumenti diagnostici, dando l’80% di falsi positivi, ma si continua a ravanare nei nasi delle persone per cercare di dichiarare gente malata… E si continua a terrorizzare, distanziare, imbavagliare e colpevolizzare! Han pensato di comperare banchi rotanti per distanziare studenti, e hanno buttato i vecchi anche quando i banchi non erano arrivati, costringendo alunni a studiare solo con la sedia, e a fare ginnastica mascherati… Ognuno tragga le sue conclusioni… Ma qualche domanda dovreste porvela, cominciando a verificare in numeri dei decessi e confrontandoli con quelli degli anni scorsi, e già che ci siete, chiedetevi anche chi pagherà i ventilatori che hanno ordinato e che pare non servano, sebbene fossero l’icona del terrore: ti ammalerai e non ci sarà un ventilatore disponibile per te! Morirai perche non potrai respirare! E forse in questo avevano ragione…

Imbavagliati non si respira!

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Un cazzo di virus che avrebbe dovuto farmi vedere la gente agonizzante morire davanti i miei occhi, agli angoli delle strade (è una PANDEMIA ricordate) o cascare soffocata negli ascensori, riempire ospedali di tutto il mondo e i cimiteri di tutte le città, costringerci tutti a non rivolgerci parola e sguardi per timore di venire contagiati… Sto cazzo di virus ha ammazzato solo chi ha fatto il vaccino, chi è stato erroneamente intubato, chi era vecchio (poveretto), chi ha avuto la sfortuna di finire in ospedale durante la quarantena, chi ha avuto un incidente, un infarto, l’Ebola o la cistite… Sto cazzo di virus timbra il cartellino come i metalmeccanici, solo in discoteca e in quei poveri locali che hanno chiuso, per sempre! Teme i banchi a rotelle e le mascherine.
Sto cazzo di virus ci ha reso le persone peggiori che io potessi immaginare, quelle che si girano dall’altro lato per non dover scegliere come salutare o se salutare: piede, gomito, culo (perché no)… Tutto pur di non togliere mascherina e guardare le persone negli occhi. Perché lo sappiamo già di fare pena ma di leggerlo negli occhi della gente non siamo capaci.
Un virus che
non ammazza nessuno e che per trovarlo bisogna cercarlo con i test, i tamponi e gli asintomatici. E dare numeri, numeri su numeri, anche di giorni o mesi fa. Un virus che se uno scopre di averlo avuto, averlo annusato, averlo sfiorato… Cagato di striscio… Niente, si chiude la scuola, tutti gli alunni, gli insegnanti e i presidi, chiude la parrucchiera di sempre e tutta la clientela, chiude la pizzeria del tuo sabato sera, ma non il tuo tabaccaio preferito (vuoi che sigarette e gratta & vinci NON siano adeguatamente immuni), non il supermarket o la farmacia.
Ma per noi è
normale, è un virus selettivo anzi iperintelligente! E io devo continuare a sentire tutte queste stronzate, beccarmi dell’insensibile e del complottista, comprare mascherine e limitare la mia vita perché non potete credere al fatto che ci hanno preso in giro e lo stanno facendo ancora.
Un virus c’è! Quello che vi ha bacato il cervello. A tutti!

E se voi non mi sopportate… Sappiate che è assolutamente reciproco.

La stupidità mi fa orrore!